mercoledì 20 marzo 2013

"Ossessioni" di Andrea Marzola

Quella che consiglio oggi è una lettura enigmatica ... è la raccolta di racconti " Ossessioni" di Andrea Marzola, edita dalla Prospettiva Editrice.


Recensione

 

Quindici racconti, un unico filo rosso a legarli.

Un filo di Arianna, queste “Ossessioni”,   che ci conduce nel labirinto della mente umana, indagata con acume attraverso una prosa sciolta nei primi tre racconti, che sfocia nei serrati ed enigmatici dialoghi che costituiscono i restanti dodici.

Quindici sfaccettature della stessa parola, ossessione , come quindici raggi di una ruota che gira incessante.

Ogni raggio è  diverso, ma della stessa matrice .

 Esce  da un unico centro, ma termina in un punto diverso della ruota.

La grande abilità dell’autore è proprio in questo suo mostrare l’incredibile varietà e insieme unità di un concetto astratto come quello di “ossessione”, ma che è  nello stesso tempo estremamente reale e concreto, e agisce nella quotidianità, modificandola, e modificandone gli attori  e le loro azioni, declinate secondo un diverso grado di ossessione.

Come un ciclo di tele che raffigurano una scena da diverse angolazioni .

E l’ossessione è spesso più reale di quanto si voglia ammettere , e ci influenza più di quanto , in  fondo, siamo disposti a credere.
 
 
INTERVISTA:
 

1) Gentile Autore, ci racconti il suo approccio con il mondo dei libri, e le motivazioni che l' hanno spinta a scegliere di scrivere.


Sono un autore esordiente, “Ossessioni” è infatti la mia prima opera pubblicata. La mia storia di scrittore è semplice, direi apparentemente banale, ma personalmente tormentata. Prima di iniziare a scrivere, ho letto, ho letto tanto. Oggi ho trent’otto anni, ma sin da ragazzo una folta famiglia costituita da personaggi, trame, spunti, sistemi di pensiero, ha sempre albergato disordinatamente nella mia mente, in attesa di una valvola di sfogo, di una forma per diventare, per essere. Quando, poi, la permanenza si è fatta ingombrante, ho forzatamente messo un po’ d’ordine e ho incominciato a scrivere racconti, alcuni dei quali ho presentato in alcuni siti letterari, firmandoli con vari pseudonimi. Incoraggiato dal discreto successo sul web, mi sono dedicato al progetto “Ossessioni”, il mio primo libro appunto.   

 

2)Ci sono degli autori a cui si ispira e dei libri che preferisce in modo particolare?

 
La base per me sono i classici contemporanei. La mia dimensione è il racconto. Un idea, un concetto, una fiction letteraria, pochi personaggi, il tutto condensato in poche pagine. Quindi, nella mia libreria non possono certo mancare le raccolte di racconti di Kafka, Cechov, Dostoevskij, con alcune eccezioni ,certamente. Il flusso di coscienza di Joyce rimane, comunque, assolutamente il mio modello.

 

3)Scrivere per lei è un mestiere? Se per ora non lo è, vorrebbe che lo diventasse?

 
 Il mio desiderio più intenso è solamente che “Ossessioni” sia il mio primo libro di una discreta  serie.

 

4)Cosa ama della letteratura classica e cosa della contemporanea? E a quale delle due si sente più legato?


 Ricerco la letteratura classica per far respirare l’anima, per stupirmi ogni volta di come l’autore racconti il mio dentro con tanta poesia, per guardarmi esteticamente attraverso l’arte altrui, uso invece la letteratura contemporanea come svago o passatempo, sale d’aspetto, in viaggio, sul divano con la tv accesa, quando si è a casa ammalati e così via.

 

5)Cosa pensa del Mercato Editoriale odierno?

Per un autore emergente sconosciuto ritengo sia impossibile accedere ai grandi gruppi editoriali, anche se si presenta un capolavoro di letteratura. Io ho puntato sulle piccole case editrici indipendenti, informandomi da alcuni addetti ai lavori e su internet. Prospettiva editrice è giovane, indipendente, con un staff appassionato, mi hanno presentato un progetto semplice, ma serio, senza promettermi panzane varie, coinvolgendomi molto in tutti gli aspetti della realizzazione del libro.

 

6)Progetti per il futuro?  


Un’altra raccolta di racconti ovviamente